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Allattamento e svezzamento: come devono mangiare i nostri figli?

nutrizionista bambini agropoli

E’ importante nutrirsi bene in ogni fase della vita. A maggior ragione quando si è in tenera età. Per questo motivo ogni genitore deve prestare particolare attenzione all’alimentazione dei propri figli, specialmente quando si tratta di neonati.

Nei primi mesi di vita gran parte delle attenzioni vanno naturalmente concentrate sulla mamma, perché l’unica fonte d’alimentazione per il bambino è rappresentata dal latte materno.

Ricordiamo che la produzione di 100 ml di latte materno costa alla mamma 90 Kcal e che normalmente un bambino allattato con solo latte materno consuma 500ml di latte al giorno.

Discorso diverso, ovviamente, quando la mamma non può allattare. Quindi in quel caso è importante saper scegliere il latte migliore a seconda delle caratteristiche del bambino e della sua fase di vita.

Durante la fase dell’allattamento la mamma deve seguire alcune regole fondamentali in fatto di alimentazione:

  • Bere tanta acqua. Il latte materno è composto all’85% da acqua. Questo significa che durante l’allattamento il fabbisogno d’acqua cresce nettamente. Quotidianamente vanno assunti almeno due litri d’acqua. Ok anche per le tisane non zuccherate;
  • Mangiare in modo vario ed equilibrato per abituare il bambino a gusti diversi e per garantire alla mamma più energie. Aumenta il fabbisogno di proteine, calcio, iodio, zinco, rame, vitamina B6, vitamina B12, vitamina C, vitamina A. E’ necessario che l’alimentazione della mamma sia distribuita su cinque pasti con un apporto di carboidrati (55-60%), lipidi (25-30%), proteine (15-20%);
  • Frutta e verdura: per un corretto apporto di sali minerali e vitamine è importante mangiare ogni giorno due porzioni di verdura (preferibilmente crude) e due/tre porzioni di frutta fresca di stagione;
  • Il pesce: consumare prodotti ittici tre volte a settimana. Perché il pesce contiene gli Omega 3 che tramite il latte materno favoriscono lo sviluppo del sistema nervoso del bambino;
  • Limitare il consumo di caffè: consumare bevande come the e caffè, ricche quindi di teina e caffeina, significa produrre degli effetti stimolanti ed eccitanti sul sistema nervoso del bambino, con conseguenze negative sulla modulazione del sonno.

Arrivati al sesto mese di vita compiuto del bambino è possibile iniziare la fase dello svezzamento, così come raccomandato anche dal Ministero della Salute.

Questo perché il bambino è pronto da un punto di vista psicologico, motorio e digestivo ad assumere nutrimenti diversi dal latte, accetta il cucchiaino e sarà in grado di deglutire cibi densi.

Iniziamo quindi ad integrare il latte (materno o no) con cibi solidi e semisolidi (biscotti, frutta, pappe, minestrine) 2-3 volte al giorno.

Dopo i nove mesi aumentiamo i pasti complementari a 3-4 al giorno.

Tre considerazioni prima iniziare a parlare dei cibi da assumere:

  • Lo svezzamento è una tappa importante non solo da un punto di vista nutrizionale, perché rappresenta un momento in cui il bambino acquisisce comportamenti e attitudini di fronte alle esperienze olfattive e gustative, oltre all’accettazione del cucchiaino;
  • Sempre secondo le linee guida del ministero non è necessario rispettare, come accadeva in passato, un preciso ordine di somministrazione degli alimenti semisolidi e solidi. Più che altro si consiglia di variare in base alle preferenze del bambino, alla cultura gastronomica della famiglia, ai consigli del pediatra;
  • Continuare con l’allattamento, anche fino ai due anni: l’allattamento dà al bambino nutrimento e sicurezza.

Per quanto riguarda l’introduzione di cibi semisolidi e solidi è possibile introdurre, nell’ordine:

  • Vegetali cotti e tritati (patate e carote);
  • Frutta grattugiata (mela, pera, banana);
  • Crema di riso nel latte.

 

Dopo i 7 mesi il bambino può mangiare la maggior parte dei cibi, preferendo naturalmente sempre quelli fatti in casa. Tra i 7 e i 12 mesi introduciamo:

  • Carne cotta e tritata;
  • Verdura e frutta cotta in purea;
  • Verdura e frutta cruda a pezzetti;
  • Cereali (come grano e avena) e pane.

 

Trascorso l’anno di vita il bambino può, in pratica, mangiare tutto.

 

Facciamo attenzione al dosaggio del sale (meglio se assente nei primi due anni di vita) e al consumo eccessivo di proteine, non aggiungiamo zucchero né miele.

Non appesantiamo il metabolismo del bambino con eccessi di formaggio o carne.

Non inseriamo nel biberon biscotti o altro almeno per i primi 4 mesi.

Evitiamo alimenti a contenuto ridotto di grassi come yogurt o alcuni tipi di latte.

Su indicazione del pediatra, durante il primo anno di vita, può essere utile aggiungere alcune vitamine.